sabato 28 novembre 2009

venerdì 27 novembre 2009

In grembo all'eternità

Novembre 2005:
"Mi sono appena sintonizzata su una stazione radio e riconosco la nota scienziata astrofisica Margherita Hack che parla delle recenti scoperte cosmologiche. Galassie di nuova formazione sono state individuate nello spazio che si era ritenuto fino ad oggi “disabitato” ossia vuoto; quello spazio che si considerava confine dell’universo, luogo ritenuto sede del Nulla per certuni e del Tutto per altri.
Sembra la voce di Dio, che mi arriva dall’autoradio, attraverso le parole della ricercatrice, tanto straordinarie e grandiose sono le cose che ci racconta. Grandi cambiamenti si realizzeranno in un tempo che noi terrestri possiamo quantificare in circa cinque miliardi di anni. Il sole si espanderà fino a duecento volte l’attuale volume e aumenterà la sua massa fagocitando corpi celesti, compresa la Terra. I calcoli e le rilevazioni permessi dalle nuove tecnologie ci mostrano la possibile esistenza di un numero indefinibile di mondi. Galassie di varie età: mondi in divenire. Il mio pensiero la segue nei suoi ragionamenti. La mia mente viaggia nello spazio infinito e aliena il mio corpo quale inutile involucro in quella dimensione. Non mi spaventa il rendermi conto che un granello di sabbia ha maggiori probabilità dell’umano di andare incontro a tali cambiamenti. Sono affascinata dalla voce che mi fa viaggiare nell’Universo; che mi trasmette amore per tutto ciò che in esso è conosciuto al pari di quanto è sconosciuto. Provo amore e felicità. Vorrei proiettarmi nello spazio senza tempo ed adagiarmi in grembo all’eternità. Non m’importa di essere più fragile di un granello di sabbia, ma di appartenere, come lui, a questo mondo fra i mondi di altre galassie, insieme!, viandanti dell’Universo, alla ricerca dell’Ente Supremo governatore del Tutto."

giovedì 19 novembre 2009

Citazione

« Noi non sappiamo che cosa significano le parole più semplici, tranne quando amiamo e desideriamo. »
(
Ralph Waldo Emerson)

Significati

Etica = idea innata del bene
Morale = applicazione delle regole al fine del bene

mercoledì 18 novembre 2009

I miei due grilli parlanti

"La mia mamma va a palazzo, con il dizionario sotto il braccio, va ad inventare la sua storiella che l’è sempre alquanto bella”. Sorridendo, i miei ragazzi m’incalzano canzonatori con la parodia di una nenia dei vecchi tempi che recitava: “Pinocchietto va a palazzo, col suo libro sotto il braccio; va a spiegare la sua ragione: Pinocchietto va in prigione!"
La sentivo canticchiare dalle mamme mentre dondolavano “a cavalluccio” i loro piccoli in groppa al dorso del piede in conclusione del “tutù, tutù musseta”.
E’ una cantilena che anch’io ho canterellato, nei primi anni della loro vita, tramandando la tradizione.
Ho sempre creduto che la melodia avesse la sola funzione di sopire l’eccitazione dei bimbi. Oggi osservo, fra le righe, che si può leggere un messaggio di sfiducia nel ceto dominante. Il “Palazzo” era l’abitazione del proprietario della “Tenuta” o sede delle “Autorità”; il “libro sotto il braccio” era simbolo dell’istruzione e “spiegare la sua ragione” significava far valere i propri diritti che puntualmente erano disattesi in quanto la “ragione” portava in “prigione”. E’ un’allegoria di una sottintesa denuncia verso il potere del padronato rurale da parte della popolazione contadina di fine ottocento e inizio del novecento. I ragazzi notano che manca la simbologia della popolazione contadina ed io rispondo loro che naturalmente è incarnata in Pinocchietto. Loro mi guardano con tenera comprensione e poi sferrano il colpo finale e li sento dire fra il serioso e il faceto : "Pinocchietto sei tu mamma!"

lunedì 16 novembre 2009

mercoledì 11 novembre 2009

Adieu Fangio


J’ai réfléchi. Et je me suis même renseigné chez mes enfants sur mon idée de m’amuser en traduisant un roman dans mon blog. Et bien, ils m’ont tuot de suite rappelé qu' il éxiste un copyright à respecter. Je n’y avais pas pensé. Donc, le jeu est déjà terminé.
Nounours

sabato 7 novembre 2009

L'amour aveugle (brano e trad. n. 2)

Le miracle survient alors, il tombe amoureux fou de Laura. "Quarante-cinq ans de petite routine et la Vie tout d’un coup, avec plein de V majuscules."
L’action se précipite, Paris, Bruges, la mer du Nord où nous vivons le bonheur éperdu de ce couple. Lui n’est pas Clark Gable, elle est aveugle et vit dans la nuit depuis quatre ans. Ils mettrons dans cet amour toute leur énergie et leur volonté de bonheur. Laura, il faut l’avouer, est un drôle de spécimen, qui aime sprinter sur la plage, nager au large et voir des films d’épouvante. Avec l’ironie truculente des durs qui cachent un cœur tendre Patrick Cauvin a écrit des pages pleines d’émotion, l’humour des deux héros leur permet d’affronter le monde irrémèdiablement clos et angoissé des aveugles. De cette infirmité l’auteur fera une richesse: puisque Laura ne peut voir, Cauvin nous offre un festival de sensations tactiles, de sons et d’odeurs. Ces pages débordent de sensualità, celle du couple e celle de Laura. Bruges devient pour nous aussi la ville où les cloches carillonnent, les oriflammes claquent au vent et les pigeons s’envolent dans un bruissement d’ailes. Poésie, humour et tendresse, mais aussi gravité et tristesse, tout est réuni dans ce livre pour le plus grand bonheur du lecteur.”

Proprio allora accade un miracolo, s’innamora follemente di Laura. “Quarantacinque anni di insignificante routine e la Vita di colpo si riempie di V maiuscole.”

L’azione incalza, Parigi, Bruges, il mare del Nord, dove viviamo la felicità sconfinata di questa coppia. Lui non è Clark Gable, lei ha perso la vista e vive nel buio da quattro anni. Metteranno in questo amore ogni energia e tutto l’anelito alla felicità. Laura, c’è da dire, è un tipo originale a cui piace “sprintare”, scattare di corsa sulla spiaggia, nuotare al largo e vedere film dell’orrore. Con l’ironia truculenta dei duri che nascondono un cuore tenero Patrick Cauvin ha scritto pagine piene d’emozione, l’umorismo dei due protagonisti permette di affrontare il mondo irrimediabilmente chiuso e angosciato dei ciechi. L’infermità di Laura diventa arricchimento, attraverso il quale l’autore ci apre il mondo delle sensazioni tattili, dei suoni e degli odori. Sono pagine che debordano di sensualità, della coppia e di Laura. Bruges diventa anche per noi la città dove le campane schiamazzano, le banderuole schioccano al vento e i piccioni prendono il volo con un fruscio d’ali. Poesia, umorismo e tenerezza, ma anche gravità e malinconia, tutto è compreso in questo libro per una buona e appagante lettura.
(Fine introduzione)

giovedì 5 novembre 2009

L'Amour aveugle

L’Amour aveugle et son auteur Patrick Cauvin

Ho rispolverato il romanzo in lingua francese che molto tempo fa è stato oggetto di apprendimento della lingua d’oltralpe in modo proficuo e divertente presso una scuola di lingue straniere. Mi ha riportato ai tempi eroici delle aspettative intatte di una vita piena di promesse. Una di queste era mantenere viva la seconda lingua appresa con lo studio negli anni della formazione scolastica e durante l’anno di permanenza a Bruxelles presso una famiglia francofona come ragazza alla pari. Ne farò un utilizzo ancora divertente e costruttivo cercando di tradurlo: sperando di rinfrescare la memoria incrostata di qualche decennio. Tradurrò brevi periodi, senza fretta e come un gioco. Per questo voglio chiedere anzitutto scusa all’autore, per il mio ardire e in secondo luogo a qualche lettore francese che potrebbe visitare questo sito.
Patrick Cauvin è definito dai critici: “autore ironico, che usa un linguaggio incisivo e realistico”. Je l'aime bien! (Nounours)

Brano e trad. n.ro 1-
Prefazione

“Le jour de la distribution des prix, Jacques Bernier assis sur l’estrade devant ses élèves, rêve: il roule déjà vers la Provence où il retrouvera sa fille Anne et sa bande. Le lendemain, jour du départ, la frénésie des vacances le saisit, il se prend pour Fangio sur l’autoroute, s’achète un costume en jean et décide d’oublier ses 45 ans. Mais, dès son arrive chez les jeunes, ses complexes reviennent au galop et il s’échappe pour retrouver la solitude, sa vieille compagne de toujours.”

Il giorno della premiazione, Jacques Bernier seduto sulla pedana davanti ai suoi allievi, sogna: corre già verso la Provenza dove si riunirà alla figlia Anne e alla sua banda. L’indomani, giorno di partenza, la frenesia delle vacanze lo assale, si crede Fangio mentre corre in autostrada, si compra abbigliamento jeans e decide di dimenticarsi dei suoi 45 anni. Ma, già al suo arrivo dai ragazzi, i suoi problemi ritornano galoppanti e rifugge in cerca di solitudine, la sua compagna di sempre.

Il gobbo

Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
... e nessuno m'aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d'allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle
Alda Merini

Alda Merini



Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

mercoledì 4 novembre 2009

Poesia di Alda Merini


La terra santa

Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all'umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello di Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d'oro
e l'albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l'assenzio
di una sopravvivenza negata.