venerdì 27 novembre 2009

In grembo all'eternità

Novembre 2005:
"Mi sono appena sintonizzata su una stazione radio e riconosco la nota scienziata astrofisica Margherita Hack che parla delle recenti scoperte cosmologiche. Galassie di nuova formazione sono state individuate nello spazio che si era ritenuto fino ad oggi “disabitato” ossia vuoto; quello spazio che si considerava confine dell’universo, luogo ritenuto sede del Nulla per certuni e del Tutto per altri.
Sembra la voce di Dio, che mi arriva dall’autoradio, attraverso le parole della ricercatrice, tanto straordinarie e grandiose sono le cose che ci racconta. Grandi cambiamenti si realizzeranno in un tempo che noi terrestri possiamo quantificare in circa cinque miliardi di anni. Il sole si espanderà fino a duecento volte l’attuale volume e aumenterà la sua massa fagocitando corpi celesti, compresa la Terra. I calcoli e le rilevazioni permessi dalle nuove tecnologie ci mostrano la possibile esistenza di un numero indefinibile di mondi. Galassie di varie età: mondi in divenire. Il mio pensiero la segue nei suoi ragionamenti. La mia mente viaggia nello spazio infinito e aliena il mio corpo quale inutile involucro in quella dimensione. Non mi spaventa il rendermi conto che un granello di sabbia ha maggiori probabilità dell’umano di andare incontro a tali cambiamenti. Sono affascinata dalla voce che mi fa viaggiare nell’Universo; che mi trasmette amore per tutto ciò che in esso è conosciuto al pari di quanto è sconosciuto. Provo amore e felicità. Vorrei proiettarmi nello spazio senza tempo ed adagiarmi in grembo all’eternità. Non m’importa di essere più fragile di un granello di sabbia, ma di appartenere, come lui, a questo mondo fra i mondi di altre galassie, insieme!, viandanti dell’Universo, alla ricerca dell’Ente Supremo governatore del Tutto."

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