giovedì 6 maggio 2010

Fuori stagione

Il gatto delle nevi
Mentre due amici stanno proiettando le diapositive di una escursione invernale su pendii innevati ancora vergini, la moglie di uno di questi segue, un po’ discosta, i loro discorsi.
“Eravamo sul Faloria” informa l’amico.
“Giornata splendida” osserva il marito, davanti ad un panorama assolato con le cime candide, come un merletto applicato alla volta celeste.
“Si, siamo stati fortunati ad imbatterci in una giornata di sole, ma rigida, al contrario di ciò che traspare dall’immagine. Il freddo non si vede!” commenta l’amico
“La neve è ancora intatta ” nota il marito.
“Siamo stati i primi ad arrivare lassù. Ed anche su questo abbiamo avuto fortuna perché un gatto era appena dietro di noi” spiega l’amico.
“Un gatto a così alta quota?” si stupisce il marito.
“Sì, nei prossimi fotogrammi, potrai vederne le tracce” assicura l’amico.
La moglie si affligge nel pensare il povero animale costretto a vivere in un ambiente così impervio, rigido e che suppone privo di sostentamento. Per sentirsi un po’ meno afflitta osserva: “E’ un gatto selvatico, non è vero?"

7 commenti:

  1. Risponde l'amico: "No è un gatto motorizzato"

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  2. Non avevano il disinfettante per eventuali graffi? Ah ah ah!!!

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  3. @Aldo:La donna replica:"Mai saputo di gatti selvatici motorizzati... ma cosa guidavano?"

    @Stella: Ah...allora anche tu ne sei a conoscenza...

    @Laura*:gatto inoffesivo. Disinfettante superfluo. Un lubrificante per le rotelle della donna si rivelò assolutamente necessario.

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  4. E' bello vivere nell'ignoranza eheheh :-P

    Ciao Nounou, eccomi di ritorno dopo svariati problemi. Come stai? Qui il tempo è uggioso, piove e fa molto umido.
    Peccato, perchè di questi tempi delle belle camminate in mezzo al verde sono l'ideale.
    Ho letto del tuoi gnocchi di pane e ti dico ti mandarmi la ricetta appena puoi! L'aspetto eh! :-)
    Un abbraccio cara, e buon week-end.

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  5. C'è sempre una prima volta, vero? Ecco, secoli fa, ho partecipato al mio primo matrimonio, come invitata s'intende.
    Qui, incontro una cugina, di quelle che incontri una volta nella vita, che è la figlia della cognata del nipote ecc.; che è bella, di successo e tutti vorrebbero avere la sua amicizia... E poi viene dalla città, non una città qualsiasi, eh, ma proprio quella dell'alta moda: Milano.
    Ebbene, verso la fine della cerimonia, mi sussurra all'orecchio di andare a prendere il riso con lei. Io, che sono lusingatissima del fatto che mi abbia rivolto la parola, candidamente, le rispondo: "Sì, certo, vengo volentieri, io prendo il risotto alla milanese, è molto buono!".
    Nessuno mi aveva mai detto dell'usanza di lanciare il riso agli sposi all'uscita dalla chiesa... Riso non cucinato alla milanese, ovviamente.
    Ciao. Ginevra

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  6. @Lu: l'ignoranza è una gran panacea per chi non se ne accorge. Per chi ne prende coscienza aiuta lo sviluppo dell'autoironia: è sempre una cosa buona a quanto pare, come gli gnocchi di pane.
    La ricetta è presto fatta: del pane raffermo lasciato a bagno qualche ora in acqua. Si strizza bene e si passa al setaccio (robot per l'impasto), si aggiungono due o tre uova intere, un po' di farina, della noce moscata e del pane grattugiato se l'impasto risulta troppo liquido: dovrà risultare una crema consistente.
    A questo punto si può aggiungere del formaggio a dadini e dello speck facoltativamente. Io evito questi due ultimi ingredienti. Aggiusto di sale e poi con un cucchiaio li faccio scivolare uno alla volta nell'acqua sobbollente e lascio che vengano a galla come gli gnocchi di patate e poi li scolo. Li ho conditi con olio profumato alla salvia e rosmarino e un piccolo spicchio d'aglio appena scaldato che poi ho tolto, del burro fresco e abbondante parmigiano. Vanno ben insaporiti nel condimento. Qualcuno mette il pane a bagno nel latte, forse sono ancora più buoni.
    A me l'ha data una mia amica di Trieste ed è una recente scoperta.
    Un abbraccio e cura bene l'influenza. Ciao, Nou.

    @Ginevra: molto divertente! Un giorno ti racconterò ciò che è successo a me con il yogurt...c'è sempre una prima volta! Mi ricordo che nei matrimoni, all'uscita di chiesa, si lanciavano in aria confetti e i bambini facevano a gara a prenderli al volo o in mezzo alla polvere del suolo, non si era molto schizzinosi allora nelle campagne. Chissà quanti di questi aneddoti potremmo citare.
    Ciao, a presto, Nou

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