sabato 17 luglio 2010

Mi fido, non mi fido: questo è il dilemma!

Caro Micio, micio,
al telefono, oggi, mi hai assicurato che ti fanno piacere le mia lettere. Non ci eravamo mai parlati così apertamente prima d’ora. Mi hai invitata a confidarmi con te senza riserve e hai affermato che è uno dei modi migliori per conoscerci profondamente… qualcosa di me deve piacerti, dunque!?
Quanto vorrei essere conosciuta profondamente da qualcuno e anche da me stessa!
Confidarmi e affidarmi… oh, quanto lo vorrei… soprattutto affidarmi, sentire vicinanza e complicità: una corrente di benessere interiore che distenda ogni piega dell’animo.
Temo già il tuo pensiero e vi leggo: “Questa qui è una palla al piede!” Per questo non mi confido, né mi affido… non ancora! Non voglio fare come, altre volte, quando ho dato tutto il possibile ancor prima di chiedere.
Nella mia esperienza, ho incontrato persone predisposte al ricevere come se lo facessero per renderti un favore.
Era curioso: “Tu davi e poi dovevi ringraziare costoro per l’onore che ti avevano fatto a ricevere!”.
Sono meccanismi psicologici incomprensibili; compensazioni di personalità fra l’altruista che viene attratto dall’egoista; il generoso dall’avaro; il sensibile dall’indifferente, e così via.
Sono incontri apparenti che, in qualche caso, durano tutta la vita, senza alcuna possibilità di vicinanza e complicità felici.
Non voglio più fare così, la sprovveduta, caro amico, micio mio!
Ti sei già preso le mie lettere di apprezzamento per la tua persona, il tuo lavoro, le tue ottime qualità: ora tocca a te prendere penna e calamaio.
Bye, bye! Nou.

5 commenti:

  1. Cara Nou, mi piacciono queste tue parole e mi piace il tuo essere diretta.
    Nella mia (breve) vita ho sempre alternato periodi in cui cercavo di fidarmi a periodi in cui mi chiudevo entro le mie mura. Ma ahimè, quando mi sono fidata ho sempre e solo ricevuto grandi bastonate, grandi delusioni. E l'ultima beh...è stata la volta in cui non solo mi sono fidata come non mai ma ho dato tutta me stessa ed il mio mondo a qualcuno che mi ha restituito solo un dolore che ancora oggi non riesco ad andare oltre.
    Credo di aver deciso che è meglio non fidarsi.
    Ti auguro di poterti fidare.
    Un bacio e buon week-end.

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  2. Prova ancora nou...e mai disperare.
    Bacio.

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  3. Ho tirato un sospiro di sollievo dopo aver letto
    questo tuo post. Perché? Perché non mi chiamo Micio Micio...e meno male!

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  4. Cara Lu, non mi piace molto ricorrere ai proverbi, ma questa volta ne cito uno che va bene per entrambe: "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". E, rispondendo a Stella, aggiungo che probabilmente ha ragione nel suggerire di mai disperare. Forse esistono dei rispettabili "Micio" degni di questo nome. Stella sembra ottimista: che ne abbia conosciuti? ... Ma sì, sicuramente. Tutto sta a scovarli. :))
    Io ne ho incontrato uno che all'inizio sembrava un micio, ma poi si è rivelato un serpentello. Non ne soffro particolarmente, ho superato e... ad ognuno il suo habitat.
    Aldo, parlavo in generale dei mici egocentrici, non è assolutamente il tuo caso.
    Certo la via alla felicità è molto impervia. Argomento difficile quello sul perché di un certo tipo di incontri. Io riesco ad avanzare solo confuse ipotesi su me stessa. Per dirne di più ci vorrebbe uno studioso dei comportamenti umani.
    Un abbraccio, Nou.

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  5. Nou, solo qualcuno...ma è sufficiente!

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